Newsletter III
PEER-TO-PEER TUTORING: trasferimento di una metodologia di successo e di una strategia educative per ridurre la dispersione e l’abbandono nella formazione tecnico-professionale
Progetto n. 2013-1-IT1-LEO05-040 – TRASFERIMENTO DI INNOVAZIONE-Newsletter 3
Partner del Progetto PEER- TO- PEER Tutoring: Istituto Superiore di Istruzione Professionale Tecnico Commerciale A. Casagrande F.Cesi – Agenzia Frontiera Lavoro – Italia, Istituto Superiore Statale “Pantanella Monnet” – Italia, Provincia di Perugia – Italia, Liceo “Henri Coanda” Sibiu – Romania , Ispettorato del County of Sibiu-Romania, Arnavutköy District Directorate National Education-Turkey, Opal Yayıncılık Organizasyon-Turkey High School- Mamak – Turkey siamo nella seconda metà del secondo anno d’implementazione. Cosa sta succedendo in questo periodo? Nell’Istituto Tecnico Superiore “Henri Coandă” di Sibiu in Romania, un gruppo target di studenti ha fatto progressi nel campo della produzione di curriculum. I tutor dei ragazzi li hanno, infatti, aiutati a comprendere diverse discipline, le più importanti delle quali li hanno resi edotti sulle seguenti specifiche azioni: “valori morali”, ”stimolare l’estetica e la creatività negli studenti delle scuole”; “un passo avanti: guida educativa e formativa, “stop alla droga”. “I tutor della Peer education” non hanno scelto argomenti come “prendere decisioni”, hanno preferito invece lavorare verso soluzioni capaci di soddisfare ambo le parti, così da evitare problemi nel futuro.
Risultati: rafforzare la cooperazione tra scuola e comunità locale attraverso l’implementazione di progetti comuni che facilitassero l’integrazione degli studenti nella società e nel mercato del lavoro; sviluppare nella cittadinanza l’uso corretto e razionale delle risorse naturali; ridurre la violenza giovanile identificando valori e hobbies. Gli studenti dell’Istituto Tecnico Superiore turco Nene Hatum hanno sviluppato alcuni aspetti legati all’autostima; hanno imparato a comunicare meglio tra loro, migliorato il concetto di leadership, compreso l’importanza di essere ottimisti e sicuri di sé. Le attività imparate col metodo “peer-to-peer” hanno contribuito a raggiungere il seguente risultato voluto dalla scuola: “essere pionieri e modello nella formazione professionale”. Le attività di tutoraggio hanno ridotto l’abbandono scolastico di circa il 2.4%.Le strategie del Progetto P2P si basano sulla capacità di produrre negli studenti l’autostima, la sicurezza di sé, il rispetto per gli altri (inteso in senso allargato, a tutti gli esseri viventi e all’ambiente circostante), l’attitudine comunicativa e il successo scolastico di grado superiore. Così la “mission” della scuola e le aspirazioni del Progetto sono state raggiunte e scambiate con facilità nell’ambiente scolastico. In Italia, all’Istituto Casagrande-Cesi, I tutor degli studenti hanno sviluppato – attraverso le attività “ peer-to-peer”, nuove capacità comunicative. Sono riusciti a identificarsi con i propri pari, motivando i più problematici all’apprendimento, al superamento di varie dipendenze, allo sviluppo di diverse competenze di carattere sociale.A tutti i tutor è stato chiesto di fornire feedback sulle attività prodotte all’interno del progetto: i più giovani sono quelli che hanno mostrato il maggiore entusiasmo durante le attività pomeridiane di supporto agli studi: Veronica, 17 anni, una dei tutor leader, ha raccontato di come circa la maggioranza dei suoi compagni abbia sviluppato sicurezza di sé nei compiti e trovato nuovo coraggio nell’affrontare le difficoltà di apprendimento. I tutor giovani hanno affermato di avere acquisito, soprattutto, abilità sociali, empatia e capacità di soluzione di problemi.Dal punto di vista della prevenzione, Giulia, 18 anni, una veterana dei tutor giovani, ha così sintetizzato l’opinione dei molti studenti coinvolti nelle attività curriculari di classe e nelle assemblee: “gli studenti più giovani si sono oramai abituati a rivolgersi ai loro tutor per risolvere i loro problemi; questo riduce il gap tra la scuola e i ragazzi consentendo il controllo e la prevenzione del bullismo e di problematiche ad esso connesse; i tutor hanno sviluppato a turno la sicurezza di sé, un sentimento di responsabilità, di migliore coinvolgimento e di partecipazione”.
Il contenuto di questo progetto non riflette, necessariamente, il punto di vista della Commissione Europea e non implica nessuna responsabilità da parte sua.